RADIOTERAPIA INTERVENTISTICA: LA BRACHITERAPIA DEL FONDO VAGINALE DOPO ISTERECTOMIA.
CHE COS’È LA BRACHITERAPIA VAGINALE? La Brachiterapia (dal greco βραχύς, brachýs, «breve, corto», letteralmente terapia da vicino) è un tipo di trattamento radioterapico locale in cui una sorgente radioattiva viene posta a diretto contatto con l'area o il tumore che si vuole trattare. Ciò consente di erogare alte dosi di radiazioni al bersaglio risparmiando contemporaneamente gli organi vicini con conseguente riduzione degli effetti collaterali.
La brachiterapia vaginale viene eseguita posizionando in vagina un applicatore all’interno del quale viene inserita una sorgente radioattiva.
Il movimento della sorgente è gestito da un computer sulla base di un piano di cura, calcolato dai fisici medici per ogni specifico paziente, con l’obiettivo di somministrare la dose di radioterapia prescritta dall’oncologo radioterapista a quelle parti di vagina che si ritiene utile trattare.
Nella brachiterapia vaginale vengono utilizzati prevalentemente 3 tipi di applicatori:
A) cilindri con un singolo canale centrale nel quale far scorrere la sorgente. Questi presentano una porzione superiore arrotondata e possono avere una lunghezza e un diametro predefiniti oppure essere formati da piccoli segmenti di cilindro con diametro differente che, variamente combinati, possono formare cilindri di lunghezza e diametro diverso;
B) cilindri a canali multipli che consentono di eseguire trattamenti su volumi irregolari;
C) ovoidi, solitamente in numero di 2, che hanno un diametro variabile da 2 a 3 cm.
Non esiste un applicatore migliore di un altro, ma il radioterapista sceglierà l’applicatore più adatto ad ogni specifica paziente sulla base delle dimensioni e della forma della vagina e del trattamento che intende somministrare. 1
A COSA SERVE LA BRACHITERAPIA VAGINALE?
La brachiterapia può avere un intento:
Adiuvante se viene eseguita dopo la chirurgia con lo scopo di ridurre il rischio di recidiva locale distruggendo eventuali cellule tumorali residue nella parte più interna della vagina, in corrispondenza della cicatrice chirurgica effettuata al momento dell’asportazione dell’utero.
curativo (o radicale) se la malattia o la recidiva sono presenti in vagina dopo precedente intervento chirurgico.
La brachiterapia può essere eseguita da sola (Brachiterapia esclusiva) o come sovradosaggio molto localizzato da eseguire dopo un ciclo di Radioterapia esterna.
CON QUALE TEMPISTICA OCCORRE AVVIARE IL TRATTAMENTO BRACHITERAPICO?
Il trattamento brachiterapico si può iniziare 4-6 settimane dopo la chirurgia, quando la cicatrice chirurgica sul fondo vaginale è completamente chiusa.
QUANTO DURA IL TRATTAMENTO BRACHITERAPICO?
Le sedute di brachiterapia endovaginale vengono eseguite in regime ambulatoriale e durano complessivamente 1-2 ore; la maggior parte del tempo è dedicato alla preparazione della paziente, al posizionamento dell’applicatore e all’elaborazione del piano di cura. Il trattamento, cioè l’irradiazione vera e propria, dura solo qualche minuto. Il numero di sedute e la loro frequenza può variare: in genere si effettuano dalle 2 alle 6 sedute.
COME DEVO PREPARARMI AL TRATTAMENTO?
Solitamente non è necessario interrompere terapie già in corso.
Dovrà essere effettuata una pulizia intestinale (clistere) secondo le indicazioni del centro. Non è necessario il digiuno e solitamente non occorre modificare le proprie abitudini alimentari e le attività quotidiane. Per l’abbigliamento intimo da indossare si consiglia di seguire le indicazioni del Centro.
AVVERTIRO’ DOLORE DURANTE LA PROCEDURA?
Il trattamento non causa dolore, ma qualche fastidio vaginale potrebbe essere avvertito durante l’inserimento dell'applicatore.
CHI ESEGUIRA’ IL TRATTAMENTO BRACHITERAPICO?
L’inserimento dell’applicatore viene eseguito dall’oncologo radioterapista, il quale seguirà la paziente durante tutte le fasi del trattamento, coadiuvato dall’infermiera, dal tecnico di radioterapia che esegue la TC di centraggio e dal fisico medico che elabora il piano di cura ed assicura la qualità dell’impianto.
COSA ACCADRA’ IL GIORNO DEL TRATTAMENTO?
L’oncologo radioterapista esegue una visita ginecologica; in alcuni Centri è previsto anche il posizionamento di un catetere vescicale ed in alcuni casi anche di un sondino rettale, per meglio controllare la dose assorbita da questi organi, e ridurre gli effetti collaterali.
Una volta inserito il catetere vescicale, l’oncologo radioterapista posiziona l’applicatore endovaginale.
Successivamente, previo riempimento vescicale controllato con o senza mezzo di contrasto, effettuato attraverso il catetere vescicale, si esegue il centraggio, che solitamente prevede l’utilizzo della TAC.
Verrà quindi elaborato un piano di cura personalizzato sulla base delle immagini acquisite con la TAC.
Durante l’elaborazione del piano di cura, dovrà attendere in barella mantenendo la posizione supina senza contrarre l’addome e/o muovere le gambe. Una volta pronto il piano di cura, l’applicatore viene collegato all’apparecchio di brachiterapia che contiene la sorgente radiante.
Per evitare l'esposizione alle radiazioni dello staff, i sanitari lasciano quindi la stanza schermata e solo dopo verrà erogato il trattamento. Durante l’irradiazione lei sarà completamente sola nella stanza di terapia, ma sarà continuamente monitorata dal personale sanitario tramite un sistema audio- visivo, con il quale potrà comunicare per tutta la durata del trattamento e tramite il quale i medici potranno verificare il suo stato di salute. Terminato la terapia verranno rimossi l’applicatore, il catetere vescicale e l’eventuale sondino rettale.
È NECESSARIO SEGUIRE PARTICOLARI RACCOMANDAZIONI A CASA DOPO IL TRATTAMENTO? DOVRO’ ASSUMERE FARMACI?
Dopo il trattamento non ci sono particolari accorgimenti da seguire: non è solitamente necessaria alcuna dieta e potrà avere una normale vita quotidiana. Si suggerisce però di astenersi almeno un mese dall’attività sessuale a causa dell’irritazione della mucosa vaginale legata al trattamento. Saranno consigliate eventualmente dal suo oncologo radioterapista le terapie locali se indicate. Discuta con il suo oncologo radioterapista le eventuali precauzioni da seguire per evitare l’eventuale restringimento della parte più interna della vagina conseguente all’irradiazione.
SARO’ RADIOATTIVA DOPO IL TRATTAMENTO?
Non sarà assolutamente radioattiva dopo la procedura. Potrà stare a contatto con bambini, donne in gravidanza e familiari.
COSA PUO’ SUCCEDERMI A CASA DOPO LA SEDUTA DI BRACHITERAPIA?
Solitamente il trattamento è molto ben tollerato: potrebbe avvertire lieve bruciore urinario; più raramente piccole perdite ematiche ed un lieve fastidio vaginale, muco nelle feci, tenesmo. Rara la diarrea.
COSA SUCCEDERA’ AL TERMINE DELL’INTERO TRATTAMENTO BRACHITERAPICO?
Una volta terminato il programma brachiterapico, dovrà eseguire i controlli secondo le indicazioni del Centro. Queste verranno fornite l'ultimo giorno di terapia insieme ad un eventuale appuntamento per la visita di controllo.
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